Rapporto Unesco: cosa é cambiato rispetto al 2015 quando l’organizzazione mise sotto osservazione il sito?
Il rapporto della missione consultiva sullo stato di conservazione del sito di Firenze patrimonio mondiale dell’Unesco é senza dubbio positivo. Ha ragione il sindaco Nardella ad essere soddisfatto.
Quello che un po’ fa riflettere pur condividendo il riconoscimento degli sforzi fatti dall’amministrazione é il confronto tra la comunicazione Unesco fatta nel 2015 che formalizzava la messa sotto osservazione del sito per alcune gravi criticità e il rapporto di maggio dove sono improvvisamente scomparse.
Le osservazioni del 2015 riguardavano tra le altre cose anche l’impatto del turismo di massa al rischio di perdita identitaria del centro storico per la perdita di residenti e per la chiusura degli esercizi storici.
Il rapporto di oggi non valuta allarmante la perdita di identità del centro storico né per quanto riguarda gli esercizi storici né i mercati storici.
A nostro avviso invece questo costituisce un motivo serio di preoccupazione così come non ci sono variazioni se non in senso peggiorativo rispetto a un turismo di massa assolutamente non delocalizzato né tematizzato.
Speriamo pertanto che anche alla luce del piano di gestione tutto questo possa essere messo sotto tutela e che possa davvero essere invertita una rotta che ad oggi, rispetto al 2015 non ci sembra aver subito variazioni: basti guardare le chiusure di esercizi storici che hanno fatto la storia di Firenze nonché lo spostamento di un mercato storico quale quello dell’antiquariato di piazza dei Ciompi.
E che possa esserci una politica del turismo improntata alla delocalizzazione dei flussi, alla salvaguardia del centro storico nonché a una protezione della residenza ad oggi minacciata non solo dalla malamovida ma anche da un boom di trasformazioni in strutture per locazioni turistiche di vario genere.