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La Fiorentina perde la coincidenza per la corsa alla Champion League. Critiche e dubbi sulla formazione e sulle sostituzioni

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Una domenica da dimenticare per la squadra di Sousa attesa al riscatto dopo la disfatta coi giallorossi di 10 giorni fa. Invece contro l’ultima in classifica la Fiorentina, che ha perso Tomovic nei primi minuti (trauma al ginocchio sinistro, domani gli accertamenti) ha mostrato di essere in grossa difficoltà, fisica ma anche mentale. A tutto ciò s’aggiungono anche le scelte del tecnico portoghese apparse poco convincenti: come schierare un abulico Babacar al posto di Kalinic, come rilanciare Pasqual che nel giorno del suo 34° compleanno ha perso Pisano sull’azione del pareggio dei veneti. I quali, scesi in campo con il solo intento di limitare i danni, hanno avuto un sussulto di orgoglio nella ripresa, grazie anche ai cambi di Del Neri.

Il primo tempo, brutto e senza emozioni, è scivolato via fra gli sbadigli dei 33.000 presenti (fra i quali Andrea Della Valle e Daniel Passarella). Ma se per il Verona imbottito di ex poteva essere prevedibile una prestazione guardinga, non così per questa Fiorentina che pur priva dei centrocampisti titolari Badelj e Vecino e con Gonzalo Rodriguez lasciato in panchina, avrebbe dovuto cercare da subito di mettere le mani sul match per continuare la corsa al 3° posto. Invece mai una scintilla, mai un affondo. In mezzo ad alcuni fischi (che saranno più numerosi alla fine) la squadra viola s’è resa pericolosa solo al 40′ quando Zarate ha tradotto in rete un cross di Tello con deviazione di Bianchetti. Nella ripresa il Verona ha preso coraggio mentre la Fiorentina ha commesso l’errore di non cercare il raddoppio con insistenza e intensità anche per il calo evidente di Tello e il mancato apporto di Bernardeschi entrato per Tino Costa. Così il pareggio era nell’aria: dopo una punizione di Marrone e una zampata di Toni respinte da Tatarusanu e un sospetto fallo da rigore di Astori su Rebic, è arrivata l’inzuccata vincente di Pisano su corner del neo entrato Emanuelson. Una doccia gelata sulla Fiorentina che ha rischiato addirittura di capitolare con Siligardi e s’è vista negare il 2-1 al 49′ da Gollini, strepitoso sul tiro a girare di Kalinic. Poi solo fischi.

FIORENTINA – HELLAS VERONA 1-1 (40′ pt. Zarate, 41′ st. Pisano)

FIORENTINA (4-2-3-1): Tatarusanu 6, Tomovic sv (7′pt Roncaglia 6), Astori 5.5, Alonso 5.5, Pasqual 5, Tino Costa 5 (11′ st Bernardeschi 5.5), Borja Valero 6, Tello 6, Mati Fernandez 6, Zarate 6.5, Babacar 4.5 (30′ st Kalinic sv). A disp. 24 Lezzerini, 34 Satalino, 2 Gonzalo Rodriguez, 16 Blaszczykowski, 26 Kone, 72 Ilicic. All. Sousa 5.

HELLAS VERONA (4-5-1): Gollini 7, Pisano 6.5, Bianchetti 6, Helander 6, Fares 6, Wszolek 5.5 (27′ st Pazzini sv), Ionita 6, Marrone 6 (34′ st Emanuelson sv), Greco 6 (14′ st Siligardi 6), Rebic 6, Toni 6. A disp. 37 Coppola, 88 Marcon, 4 Samir, 12 Gilberto, 14 Furman, 6 Albertazzi, 7 Jankovic). All. Del Neri 6.

Arbitro: Gavillucci di Latina 5

Note: Angoli: 9-3 per la Fiorentina. Recupero: 2′ e 4′. Ammoniti: Helander, Astori, Mati Fernandez per gioco falloso. Spettatori: 33.081, incasso 513.741 euro.

I GOL 40′ pt: Borja Valero serve Tello che fa partire un cross teso su cui si avventa Zarate che, con la complicità di una deviazione dei difensori veneti, supera Gollini. – 41′ st: Angolo di Emanuelson, salta più in alto di tutti Pisano che di testa trova l’angolo giusto e batte Tatarusanu.

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