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Il solito Tomovic regala 2 reti all'Inter. Ora ha un compagno Victor Ugo. Per i due prestazione da 4. Si salvano Sportiello, Dias,Simone, Eysseric

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MILANO – Due gol nel primo quarto d’ora, poi una lunga attesa con qualche sofferenza e infine il colpo del definitivo ko a undici minuti dalla fine. La prima Inter ufficiale di Spalletti diverte San Siro con un 3-0 alla Fiorentina, costruito fin dalle prime battute grazie al solito Mauro Icardi. L’argentino parte con una doppietta: primo gol su rigore conquistato dallo stesso centravanti (intervento scomposto di Astori), secondo con un colpo di testa da grande attaccante su cross di Perisic. Il croato è stato l’altro protagonista della serata con tante volate e il tuffo di testa della terza rete. A dimostrazione che la sua mancata cessione forse è il colpo migliore dell’estate nerazzurra.
 
QUANTI INTRECCI TRA ALLENATORI – Tra il secondo gol di Icardi e il colpo della sicurezza di Perisici i viola hanno chiamato Handanovic a un paio di parate difficili: prima con Simeone, poi con Babacar (il portiere sloveno è stato spesso chiamato in causa dai retro-passaggi dai compagni). L’ex tecnico interista Pioli ha alternato i suoi centravanti dopo un’ora di gioco. Per l’allenatore emiliano un’accoglienza calorosa da parte del pubblico di San Siro: striscione affettuoso degli ultrà nerazzurri e tanti applausi di tutto lo stadio (presenti quasi 52.000 spettatori). In una serata di intrecci intorno alle panchine in tribuna era presente l’ex viola Paulo  Sousa, accompagnato dalla moglie dopo aver seguito Atalanta-Roma a Bergamo nel pomeriggio .
PRIMO VAR A SAN SIRO – Ma l’occasione migliore per gli ospiti è arrivata al 33′ del secondo tempo con un destro precisissimo del francese Veretout (il migliore dei suoi) che ha centrato in pieno il palo interno finendo per passare alle spalle di Handanovic e attraversare tutta la linea di fondo. E’ stata l’ultima concreta speranza di rientrare in partita prima del 3-0 di Perisic. La Fiorentina avrebbe potuto avere un’altra chance nel primo tempo con un responso diverso da parte del Var, entrato in azione per un contatto sospetto in area tra Miranda e Simeone. Dopo quasi due minuti di consultazione davanti al monitor (un minuto e 48 secondi, tempi che vanno molto al di là delle richieste Fifa) il rigore non è stato concesso confermando così la decisione di Tagliavento che non è andato a seguire l’azione davanti al monitor ma ha atteso in mezzo al campo l’esito dell’esame dei colleghi.
 
JOAO MARIO IN CATTEDRA – Spalletti ha alternato i suoi creativi in mezzo al campo sostituendo Borja Valero con Joao Mario e Brozovic con Gagliardini. Il numero 10 portoghese ha dispensato lezioni di calcio nei suoi 25 minuti in campo regalando assist ai compagni. Dopo due tentativi falliti da Icardi (suggerimento altruista a Gagliardini che ha sciupato malamente a porta quasi vuota) e Perisic, ci ha pensato lo stesso croato a trasformare in gol i suggerimenti del Campione d’Europa 2016. Spalletti ha risparmiato Dalbert, lasciato in panchina a beneficio di Nagatomo che è stato piuttosto brillante. Tra sei giorni prima prova della verità per lo Spalletti nerazzurro, atteso sabato sera all’Olimpico dalla “sua” Roma.   

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