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Il 2011 nei redditi dei fiorentini: stessi introiti più tasse

admin
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Tra il 2010 e il 2011 il reddito dei fiorentini è rimasto sostanzialmente invariato, a crescere sono state invece le tasse locali (addizionali IRPEF e IMU) che si sono sommate al peso del fisco nazionale e ad un incremento di oltre il 3% del costo della vita. E’ il quadro che emerge dal dossier presentato questa mattina dalla Cisl fiorentina, sulla base delle dichiarazioni dei redditi (34.291 modelli 730), delle attestazioni ISEE (14.777) e dei moduli per i pagamenti IMU (39.935) stilati dai CAAF Cisl di tutta la provincia.
Dati che portano la Cisl a lanciare un altolà a chi annuncia come inevitabili ulteriori aumenti delle tariffe dei servizi erogati dai comuni e a proporre piuttosto un’azione congiunta nei confronti del governo centrale e offrire la disponibilità al confronto per ripensare e riorganizzare servizi e welfare locale secondo principi di sussidiarietà.
Dai dati emerge che il 60% di chi si è rivolto al CAAF Cisl, nel 2011 ha un reddito IRPEF inferiore a 25.000 €, mentre il 68% è compreso tra i 10 e i 30 mila euro. Le fasce dove rientrano più persone sono quella tra i 20 e i 25 mila euro (20,79% del totale) e quella tra i 15 e i 20 mila (19,77%). Un quadro che ha registrato una sostanziale stabilità rispetto alla dichiarazione 730 dell’anno precedente.
Cresce invece sensibilmente la tassazione locale per l’aumento delle addizionali IRPEF regionale e comunale (ad eccezione di Firenze, che l’ha ridotta) e soprattutto per l’introduzione dell’IMU. E questo nonostante la Toscana sia la Regione e Firenze il comune con l’addizionale Irpef più bassa d’Italia.
Una famiglia media fiorentina (due redditi da 20 e 15 mila euro, un figlio, appartamento di proprietà di 4 stanze) ha dovuto pagare 213 € di tasse in più se abita in periferia e 407 € se abita in centro. Negli altri comuni è andata peggio per l’addizionale IRPEF, meglio per l’IMU.
Aumenta il numero di quanti utilizzano l’ISEE: dalle 12.734 attestazioni del 2010 si è passati a 14.777 nel 2011: i 2/3 delle famiglie hanno un reddito ISEE sotto la soglia dei 15.000 € e l’88% entro i 30 mila.
“Se i tagli nazionali sono serviti a tenere in piedi i conti dello Stato –hanno detto il segretario generale della Cisl di Firenze Roberto Pistonina e il segretario generale aggiunto Giovanni Ronchi- hanno portato però un peggioramento sensibile della situazione della finanza locale con il rischio concreto di ulteriori manovre per tenere in equilibrio i bilanci dei comuni. Il riequilibrio della pressione fiscale fra centro e periferia è indispensabile, perché le famiglie non possono sopportare ulteriori pesi.”
“Siamo per una rivisitazione dello stato sociale anche a partire da quello locale –hanno detto Pistonina e Ronchi- consapevoli che un welfare disegnato sulla società di 30 o più anni fa non regge più, ma convinti che non si può pensare di far pagare di più ai cittadini (soprattutto a lavoratori dipendenti e pensionati che già contribuiscono per il 95% alle entrate dello Stato) per servizi uguali o ridotti.”
Da qui le tre proposte della Cisl di Firenze: pressione comune di sindacato e Enti Locali verso il governo per una riforma fiscale che alleggerisca le tasse sul lavoro, sui lavoratori e sui pensionati; confronto su un modello di welfare, a partire da quello locale, costruito per far fronte alle necessità della società del XXI secolo; miglioramento dell’efficienza con il riordino dei servizi pubblici locali e delle aziende partecipate che li erogano e con una lotta senza quartiere all’evasione fiscale. Per una più equa ripartizione dei pesi la Cisl chiede una maggiore differenziazione e progressività delle tariffe introducendo ulteriori fasce ISEE verso l’alto.
“Per tutto questo –hanno concluso Pistonina e Ronchi- occorre avviare subito un confronto con i comuni se si vuole affrontare la difficile situazione coinvolgendo i cittadini e la società civile.”
Dalla Cisl è arrivato anche un apprezzamento per l’impegno dell’assessore provinciale Giorgetti per non aumentare i biglietti del trasporto pubblico “che, alla luce del costo dei carburanti (+20% in un anno) diventa per i cittadini non un’alternativa intelligente al mezzo privato, ma una necessità.”

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